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martedì 6 novembre 2012

Una birra con... Leonardo De Lorenzo

Leonardo De Lorenzo con noi oggi! Jazzista e batterista napoletano, tre cd da leader all' attivo, tante collaborazioni nel Jazz e un' intensa presenza - come poche volte accade di vedere - nel sociale: suo il laboratorio stabile di percussioni e musica d’insieme presso la Casa Circondariale di Lauro dal 2004 al 2012.  Un' importante e continua attività didattica e anche la pubblicazione di una storia della batteria ( “My point of view” ).  Qui su JD abbiamo recensito il suo bel cd "Pictures" (se volete leggete qui), e lo seguiamo regolarmente con interesse, perchè è un vulcano di idee ed iniziative.  Tutto ciò che vorrete sapere di lui lo troverete in questa intensa e densissima birra di oggi!!! La foto in bianco e nero è di Elisa Rinaldi.  Quella a colori invece è di Stefania Ciccarella.  



Luogo di nascita: 
San Paolo Belsito (Napoli)

Eta’:
47 autunni

Vivi a? 
S. giuseppe Vesuviano (ai piedi del Vesuvio)

Birra preferita:
Mi piace la birra fermentata. La weiss è la mia preferita
Vino Rosso o Bianco?
Bevo sempre rosso. A meno che non ci sia una bottiglia di corvo glicine un bianco che amo particolarmente.
Piatto preferito;
spaghetti vongole e cozze. In bianco ma con due pomodorini schiacciati per “macchiare” leggermente.

Colore preferito:
credo sia il blu. Diciamo che a parte il rosso che non indosserei mai (eccezion fatta per le scarpe scamosciate) mi piacciono tutti i colori.

Squadra del cuore:
purtroppo non mi piace il calcio. Potrei dire Napoli, ma sono davvero refrattario al pallone.

Il disco che ti ha fatto innamorare del Jazz:
ora farò arrabbiare i puristi. Il primo disco che mi ha fatto letteralmente impazzire è stato “The mad hatter” di Chick Corea. Un disco fantastico sia per le orchestrazioni e gli arrangiamenti, sia per la vena compositiva di Corea che secondo me in quel periodo era nel suo massimo splendore. Poi ci sono musicisti di altissimo spessore come Eddie Gomez e Steve Gadd e il compianto Joe Farell e tanti altri. E’ il disco che ha segnato il mio distacco definitivo dalla musica rock, per girovagare in altri lidi (non solo jazzistici) e trovare tantissima bella musica.

Il Jazzista che più ti ha ispirato:
Ce ne sono diversi ma siccome ne posso nominare solo uno, ti dico Bill Evans. È stato il musicista di jazz che più sento vicino “a sentimento”. Il suono terso e delicato dei suoi trii è stato fin da quando lo conosco, un modello, un parametro importante da tenere sempre a mente quando preparo la mia musica. Trovo inoltre che Evans mi abbia dato un apporto didattico molto più importante dei tanti batteristi che pur amo ed ho amato e che per una questione squisitamente legata allo strumento, potrebbe risultare cosa strana. Ma posso dire che, in generale non mai ascoltato più di tanto i batteristi, dando maggiore importanza ai pianisti. In effetti riascoltando le mie cose, spesso mi rendo conto di non suonare la batteria in maniera del tutto “convenzionale”. Probabilmente è dovuto in parte a questo mio approccio all’ascolto.

Quale musica da ascoltare oltre al Jazz?
Tutta. Musica popolare (di tutto il mondo), rap, classica, elettronica…qualunque cosa risulti seducente alle mie orecchie. Mi piacciono le armonie raffinate e ricercate, mi piacciono i grooves particolari. Qualsiasi genere e musicista possa proporre qualcosa di veramente interessante per me è “prodotto” da ascoltare. Non mi sono mai piaciute le etichette. Creano confini il più delle volte solo deleteri.

Ultimo libro letto:
Oddio…ultimamente ho preso l’abitudine di leggere due-tre libri contemporaneamente. Sicuramente tra questi c’era una vecchia biografia su Garibaldi, di Montanelli e Nozza con la quale mi sono fatto veramente del male ed un “Sostiene Pereira” di Tabucchi, riletto per la terza volta credo. È successo comunque in tempi “non sospetti”. Prima che morisse.

Libro indimenticabile:
 “E venne chiamata due cuori” di Marlo Morgan, romanzo di questa scrittrice americana, andata in Australia per vivere a contatto con gli Aborigeni per un certo periodo di tempo. Da questa esperienza il libro. Bellissimo. Da leggere assolutamente.

Ultimo film visto:
L’ultimo visto non ricordo ma ricordo l’ultimo rivisto in televisione qualche tempo fa, TROY.  Come mi succede per la musica, leggo , moltissimo e vedo tanti film ma non ricordo mai cronologicamente cosa.
Film indimenticabile:
”Un uomo chiamato cavallo”. Bellissimo film degli anni “70, con un bravissimo Richard Harris. Uno dei pochi film dell’epoca in cui si raccontava con pertinenza ed un pizzico di romanticismo la vera vita degli indiani d’America. Ero piccolo ed il film mi colpì moltissimo. Nota personale: fotografia stupenda. Certi film degli anni “70, hanno una fotografia inimitabile.

Citta’ o Campagna: 
Campagna. Assolutamente. Io amo la natura e quando posso viaggiare tra le colline sono felice. Peccato che spesso mi capiti di esser solo e di non poter condividere questi magnifici paesaggi con le persone che amo.

Il tuo primo progetto:
Cd in trio intitolato “entropia” (ed. domanimusica) con Angelo cerrato al piano ed (allora) giovanissimo Antonio Napoletano al basso elettrico. Composizioni tutte mie. Un disco che ancora oggi mi da qualche bella soddisfazione e che contiene brani che suono spesso ai miei concerti.

Il tuo progetto attuale:
Sto seguendo con attenzione il percorso di “Pictures”. Un lavoro secondo me di buona qualità (non vogliatemene se mi autocelebro). Ci suonano grandi musicisti e le composizioni hanno preso esattamente la forma che desideravo grazie a loro.  Il cd è uscito con la Skydoo records che è l’etichetta che fa capo a “Marigliano in jazz festival” ed  ho ricevuto già qualche buona recensione. Spero di poter confermare e consolidare il mio valore sia di batterista che di autore con questo lavoro che cerco faticosamente di promuovere. I musicisti sono Nicola Andrioli piano, Vincenzo Saetta sax alto, Giulio Martino sax tenore-soprano, Marco de Tilla contrabbasso ed io piatti e tamburi.
Contemporaneamente, sto seguendo gli sviluppi riguardanti un bel lavoro appena concluso per Amnesty international. Si tratta di un cd di artisti vari intitolato “io pretendo dignità”, prodotto da Night ‘n’day music center per conto di Amnesty. Io ho proposto  una mia versione di “Infant eyes” di Shorter che, per l’occasione è diventata “Uocchie ‘e criaturo”. Nel pezzo ho fatto suonare anche alcuni detenuti del carcere in cui insegno musica e di mia iniziativa, ho prodotto insieme al mio amico Domenico Catapano, un bellissimo videoclip del brano. Che dire…sono molto soddisfatto!

Progetto sogno nel cassetto:
Sogni nel cassetto per me, sono tutti quei progetti al momento accantonati, quindi posso dire che ora come ora non ne ho. Sto lavorando ad un libro biografico. La storia di mio figlio Francesco e della nostra famiglia, negli ultimi dieci-dodici anni. Racconteremo a due voci, io e mia moglie Teresa, Francesco prima e dopo la malattia. Il libro sarà corredato da un cd con musiche per ottetto (quartetto jazz piano, sax soprano, c.basso, batteria + quartetto d’archi) e sulle musiche due attori reciteranno brevi passi estrapolati dal libro. Mi piacerebbe farne un reading teatrale. Comunque mi sono dato come scadenza, la fine di dicembre 2012. Maya permettendo!






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