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domenica 22 maggio 2011

"Keres" di Massimo Barbiero: le note di copertina di Daniela Floris

Keres

Si chiudano gli occhi. Si dimentichi la propria collocazione spazio temporale… e ci si lasci andare ad un flusso continuo di suoni e battiti multiformi, e di note, si di note, di sensazioni emotive contrastanti dalla piu’ inquieta alla piu’ cristallina e tersa, di colori e di intensita’ variegate e cangianti. Un viaggio che e’ bene compiere ininterrottamente dall’ inizio alla fine, da una “Gabbia” ad una “Palingenesi” liberatoria: quindici sono le tappe di questo percorso sonoro suggestivo cosi’
rarefatto eppure anche cosi’ terreno. Quando Barbiero decide di creare la sua musica in solitudine,i suoni si moltiplicano e si combinano all’ infinito, e non solo perche’ sono tanti i suoi strumenti,ma perche’ molte sono le emozioni e le sue sensazioni, e forte e’ il bisogno di esprimerle, cosi’che questi suoni finiscono per diventare suoni dell’ anima, in un impeto espressivo che regala,a chi ascolti senza pregiudizio e senza la ricerca spasmodica di un senso razionale, una preziosa
possibilita’: quella di fare il percorso inverso di Barbiero, e di trovare nel proprio animo e nel proprio vissuto sensazioni ed emozioni corrispondenti a quei suoni cosi’ impalpabili eppure cosi’emotivamente reali.

Daniela Floris



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