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venerdì 30 settembre 2011

Abbiamo ascoltato per voi: "Nemo Project"




Nemo Project

NoiseLab  NL002



“Nemo Project” e’ la rilettura in chiave musicale del viaggio del capitano Nemo e delle 20000 leghe sotto i mari. A tal fine Michelangelo Brandimarte , Claudia Pantalone e Claudio Bollini (i “Nemo Project”, appunto) presentano, in maniera persino fin troppo logica, suggestioni sonore variegate che riproducono il vagare verso incontri più o meno inaspettati in un mondo che comunque e’ gia’ di per se in un elemento “altro” da quello terrestre.  Un percorso stralunato,  strategicamente e volontariamente insolito  ottenuto mescolando suoni acustici ed elettronici, ma anche mondi sonori diversi: atmosfere mediterranee / mediorientali (non lontane da noi eppure esotiche, vedi “L and R”),  balcanico zingaresche – con l’ apporto della chitarra manouche di Alessandro Nosenzo, spennellate di jazz (nel quale e’ decisivo e come sempre prezioso l’ apporto di Claudio Filippini al piano, in questo cd anche al rhodes e al moog), un po’ di latino america (“Nemo’s Life” ), molta elettronica ed effetti – rispecchianti presumibilmente il “non noto” , l’ inaspettato, e che si identificano quindi con lo stupore derivante dall’ approdo in luoghi nuovi e non ancora catalogabili.  La voce precisa ed inalterabile di Claudia Pantalone ha la funzione narrante di questo continuo esplorare sottomarino, ed e’ strenuamente presente per tutto il progetto, anche come vero e proprio strumento,  al pari del basso di Brandimarte e della batteria di Claudio Bollini .  Quando la voce non narra con parole interagisce comunque con tutti, anche doppiando le parti di uno o dell’ altro.  Soprattutto nei momenti propriamente strumentali si evidenziano le doti dei musicisti impegnati nel progetto : valida la tromba di Giorgio Distante in “Man in a Ring” ma anche in “Arabian Tunnel” , il basso di Brandimarte, autore di tutti i brani, creativo e granitico per tutta la durata del viaggio sottomarino, il piano di Filippini in “Arabian Tunnel” , ma anche il cajon di Israel Varela in “Gipsy Island” e la chitarra versatile di Nosenzo. 

Daniela Floris

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