Lorelei Quartet
Seta
Dodicilune dischi Ed 280
Atmosfere dolci e un timbro di insieme davvero suggestivo, per questo ensemble particolare: chitarra (Loris Deval), violino (Martina Mazzon), contrabbasso (Giorgio Fiorini) accordion (Massimo Marino) e vibrafono (Alberto Occhiena). Niente batteria, la parte percussiva viene dunque deputata al vibrafono, e da subito spicca un bel bilanciamento tra strumenti ritmici e violino e accordion. Come potete immaginare si tratta di un clima morbido, dato da timbri delicati ma non così eterei o labili come si potrebbe pensare. I temi melodici sono elegantemente orecchiabili ma non certo scontati, anche perché questi giovanissimi musicisti sanno bene come estrapolare l’ intensità intrinseca dei loro strumenti: hanno fantasia nel giocare tra loro con gli spunti tematici, dialogano scambiandosi i ruoli, improvvisano e dimostrano di avere gusto, di amare suggestioni provenienti dal jazz ma anche da reminiscenze tradizionali e dalla musica colta: e non e’ detto che di quest’ ultima si occupi il violino o la chitarra classica e del sapore “popolare” si occupi magari l’ accordion. Il bello è proprio nell’intercambiabilità dei ruoli, nella fluidità dei suoni, in una parola della “corrente” positiva che caratterizza questo quintetto. Tutte le combinazioni possibili sono percorse: temi a due voci tra violino e accordion si alternano a preziosi inserti del contrabbasso e a dialoghi affascinanti con il vibrafono (“Andaluna”, in 5/4, dolce e delicata); frammenti di suoni rarefatti che progressivamente confluiscono salvo uno sfondo ritmico ostinato che viene mantenuto in vita “a turno” (“Kabul”); dolci intro di chitarra (“Seta”) che preludono ad un brano di commovente dolcezza con inaspettato risvolto ritmico latineggiante – in cui il duo e’ tra chitarra e vibrafono.
Bellissimo il violino in “Petit Prince”, espressivo, forte di un tema melodico vagamente balcanico, comunque connotato da catturare in modo duraturo l’attenzione e da rimanere impresso: anche quando il brano cambia registro, ed è la chitarra a prendere la parte tematica mentre il violino incalza con un efficace disegno ritmico lievemente dissonante.
I brani sono tutti originali, e c’e’ da aggiungere che “Lorelei Quartet”, con Martina Mazzon come special guest, ha esordito a Ivrea durante l’Euro Open Jazz Festival di quest’anno ed io li ho sentiti suonare dal vivo per presentare questo lavoro ( clicca qui per leggerne la recensione su “A proposito di jazz” ). Suonano benissimo, così come li si ascolta nel cd. Niente trucchi, sono bravi veramente, anche dal vivo. E giovani, e fuori dai soliti triti e ritriti circuiti, come a JazzDaniel’s piace. Da ascoltare!
Daniela Floris
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