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martedì 31 gennaio 2012

Una birra con... Daniele Scannapieco

Un grande sassofonista oggi con D&D! Da poco la Floris lo ha ascoltato in un concerto strepitoso con i leggendari High Five Quintet a Fano Jazz, ma Scannapieco ha un' attività concertistica estremamente ricca.  Energia, swing, tecnica incredibile unita ad espressività e lirismo lo hanno portato a collaborare con i più grandi jazzisti del momento.  Ha suonato anche con molti artisti stranieri (Dee Dee Bridgewater, Joe Lovano, Joe Locke e molti altri) e insieme al fratello Tommaso, a Claudio Filippini, Giovanni Amato, Lorenzo Tucci costituisce il cuore jazzistico della band che il crooner Mario Biondi ha la grandissima fortuna (non ci stancheremo mai di dirlo) di avere con se nei concerti live e nei suoi cd.  Serve dire altro? Si, e lo diciamo qui sotto, nell' intervista che ci ha gentilmente concesso! D&D



Luogo di nascita:
Campagna (Salerno)

 Eta’:
41

Vivi a?
Campagna

Birra preferita:
Tennents Super

Vino Rosso o Bianco?
Rosso

Piatto preferito:
Paccheri coi pomodorini

Colore preferito:
blu-nero

 Il disco che ti ha fatto innamorare delJazz:
Claus Ogerman & Michael Brecker - Cityscape

 Il Jazzista che più ti ha ispirato:
John Coltrane

Quale musica da ascoltare oltre al Jazz?
Classica

Ultimo libro letto
Il potere del silenzio di Carlos Castaneda

Libro indimenticabile?
Siddharta di Hermann Hesse

Ultimo film visto:
Shutter Island di Martin Scorsese

Film indimenticabile?
C'era una volta in America di Sergio Leone

Citta’ o Campagna?
Campagna

Squadra del cuore (se sei tifoso)?
Inter

 Il tuo primo progetto:
Passo alla successiva,meglio dimenticare.

Il tuo progetto attuale:
5et dedicato a cole porter con il cantante Walter Ricci

Progetto sogno nel cassetto:
Niente di particolare nel senso che se mi va di fare una cosa la faccio...il sogno e'quello di essere on the road più a lungo possibile!




venerdì 27 gennaio 2012

Una birra con... Nicola Angelucci

Nicola Angelucci con noi oggi! Giovanissimo, vanta già una notevole quantità di collaborazioni con grandi jazzisti come Enrico Pieranunzi, Fabrizio Bosso, Dado Moroni, Gabriele Mirabassi, Javier Girotto, ma anche Larry Grenadier, Joey De Francesco, Dave Kikoski, solo per citarne alcuni.  E ha anche una bella discografia alle spalle, premi, insomma ha un curriculum già invidiabile.  La batteria ha iniziato a studiarla da piccolo, e l' ha perfezionata con il grande Lorenzo Tucci.  Volete sapere altre cose di lui? Leggete qui! D&D 


Luogo di nascita:
Guardiagrele (CH)                           

Eta’:
32

Vivi a?
Roma

Birra preferita:
astemio

Vino Rosso o Bianco?
astemio

Piatto preferito:
qualsiasi di pesce

Colore preferito:
nero


Squadra del cuore:
Inter


Il disco che ti ha fatto innamorare del Jazz:
Blue train, di John Coltrane


Il Jazzista che più ti ha ispirato:
tutti,  e se dico tutti è tutti

Quale musica da ascoltare oltre al Jazz? 
Tutta la musica che secondo te merita attenzione ed è bella

Ultimo libro letto:
“Management” by Zen Koan

Libro indimenticabile:
“Lettere contro la guerra” di Tiziano Terzani

Ultimo film visto:
"Siamo uomini o caporali"  con Totò, per la terza volta

Film indimenticabile:
“Non ci resta che piangere” di Massimo Troisi ( mi piace ridere )


Citta’ o Campagna:
Mi adatto facilmente...vengo dalla campagna ma vivo in città…non so scegliere!         

Il tuo primo progetto:
un duo ( batteria e fisarmonica ) 


Il tuo progetto attuale:
Nicola Angelucci 4et featuring Peter Bernstein


Progetto sogno nel cassetto:
 …lo vivo tutti i giorni…vorrei continuare a fare quello che faccio…!!!



martedì 24 gennaio 2012

Una birra con... Luca Mannutza

Luca Mannutza oggi con D&D!!!! Proprio lui, uno dei pianisti più versatili e fantasiosi in Italia, ha collaborato e collabora con grandi colleghi del panorama jazzistico (la Floris ha da poco assistito ad un bellissimo concerto a Fano Jazz con gli High Five Quintet - Bosso, Tucci, e gli Scannapieco Brothers), ma la lista dei suoi progetti è davvero ricca e (soprattutto) sempre "work in progress".  Siamo felicissime di farvi leggere le sue risposte alle nostre 19 domande.  Luca Mannutza, la Floris e la Crevena in "Una birra con... "!


Luogo di nascita:
Cagliari

Eta’:
43

Vivi a?
Cittadino del mondo
 Birra preferita:
Francis Kanez o Lutece

Vino Rosso o Bianco?
Entrambi, ma se proprio devo scegliere rosso

Piatto preferito
Non c’è qualcosa che non mi piace, l’ unica cosa che non mangio è l’ aglio!

Colore preferito:
Blu
Squadra del cuore:
Cagliari,  ma non mi interesso di calcio

 Il disco che ti ha fatto innamorare del Jazz:
Bill Evans live al Jazz Haus

Il Jazzista che più ti ha ispirato:
Non riesco proprio a  sceglierne uno in particolare! Sono tanti e tutti importanti per me...  

Quale musica da ascoltare oltre al Jazz?
Io ascolto tutto: dalla musica classica, al rock, al funky al Rythm&Blues

Ultimo libro letto:
"Come essere un bravo papà"

Libro indimenticabile:
Pinocchio di Collodi, mi ricordo ancora della figura della Balena con la Bocca aperta, mi ricordo proprio come erano disegnati i denti!

Ultimo film visto:
Happy Feet 2

Film indimenticabile:
"Il miglio verde"

Citta’ o Campagna:
Città

Il tuo primo progetto:
Il cd "Jazz Desire" con gli High Five Quintet

Il tuo progetto attuale:
Con il mio sestetto e con il mio quintetto

Progetto sogno nel cassetto:
Vivere a New York, perché per me New York è la Mecca del Jazz





venerdì 20 gennaio 2012

JazzDaniels segnalano! "Iceberg", a Roma, rassegna di suoni non convenzionali. Dal 26 gennaio al 10 maggio!


Chi ci segue sa che la musica per noi è bella anche per la sua estrema varietà espressiva.  così ci piace segnalarvi una rassegna a Roma che si svolgerà nella bellissima e quasi sconosciuta (poiché chiusa per lunghi anni) chiesa dell ' Oratorio del Santissimo Sacramento in Laterano.  E' una rassegna particolare, anticonvenzionale, che vedrà artisti (jazzisti e non) esibirsi in formazioni non consuete, in un accostarsi di timbri tutti da scoprire.  Arpa e Voce, o Trombone e Voce, o Piano elettrico e Violoncello, e così via.  Troverete tutto qui sotto, nel comunicato stampa.  Alla musica non c'è mai fine, e i concerti saranno tutti ad ingresso libero in un posto magico nel cuore di Roma! D&D





Avanguardia e jazz in chiesa.
All'Oratorio del Santissimo Sacramento in Laterano, a Roma, si terrà, da gennaio a maggio, una
rassegna di suoni non convenzionali, espressione del fermento creativo dell'underground
musicale romano e non solo. Concerti di qualità oltre le definizioni di genere, per una stagione di
musica libera e coraggiosa.
Tutti i concerti sono a ingresso gratuito.
26 gennaio SCRAPS MINI h.21.00
ludovica manzo.voce / effetti
gino maria boschi.chitarra / effetti
riccardo gola.contrabbasso
9 febbraio DIALOGUE h.21.00
silvia bolognesi.contrabbasso
angelo olivieri.tromba
8 marzo VOCIONE h.21.00
marta raviglia.voce
tony cattano.trombone
19 aprile D.A.A. (Duo Abies Alba) h.21.00
raf ferrari.piano elettrico
vito stano.violoncello
10 maggio UBIK h.19.30
marco bonini.chitarra / live electronics
NUANCE h.21.00
elisabetta antonini.voce / effetti
marcella carboni.arpa / effetti
L'Oratorio del Santissimo Sacramento in Laterano, situato a Roma in piazza di Porta S.Giovanni 8,
sarà la suggestiva cornice della prima edizione della rassegna ICEBERG – Suoni sommersi per
piccoli ensemble, organizzata dall'Accademia Europea Musicale insieme all'associazione Tra le
Volte.

Nella piccola chiesa di S.Giovanni una rassegna di suoni non convenzionali con ensemble

intriganti e avventurosi. Una serie di 6 concerti, un giovedì al mese, da gennaio a maggio 2012,
per piccole formazioni, dal solo al trio. La programmazione coinvolge progetti originali di musica
a cavallo tra l'avanguardia e il jazz contemporaneo, proponendo nomi già affermati e interessanti

novità della scena jazz e della musica improvvisata italiana.

La rassegna si apre giovedì 26 gennaio con il trio di Ludovica Manzo che presenta in formato
“mini”, con Gino Maria Boschi e Riccardo Gola, il suo progetto SCRAPS, in procinto di uscire con 
un disco nel 2012. La cantante, attiva come leader di progetti originali e vocalist in diverse 
formazioni, tra cui la Radar Band nell'ultimo disco di Paolo Damiani 'Pane e Tempesta' (Egea,
2010), propone un repertorio di brani originali. Composizioni in cui confluiscono armonie e ritmi del 
jazz contemporaneo, coinvolgendo suoni elettronici e improvvisazioni libere.

Il 9 febbraio il secondo appuntamento, con il duo Dialogue, per tromba e contrabbasso. Silvia
Bolognesi, contrabbassista, compositrice, arrangiatrice, talento numero uno del jazz italiano 
(vincitrice del Top Jazz 2010) e Angelo Olivieri, trombettista, compositore, arrangiatore, tra gli 
interpreti più sensibili e personali della tromba contemporanea, riescono a garantire un ricco 
flusso sonoro, facendo i conti con il blues, con la classicità del jazz fino ai linguaggi più 
contemporanei dell’improvvisazione.


L'8 marzo è la volta del duo Vocione, un duo spericolato in cui la voce di Marta Raviglia e il
trombone di Tony Cattano si confrontano su un imprevedibile terreno di gioco. Nel repertorio del 
duo, alle composizioni originali dei due musicisti, si aggiungono brani presi in prestito dalla 
tradizione jazzistica e da quella brasiliana, spirituals, ballate rinascimentali, arie barocche e molto 
altro ancora: il tutto condito con disincanto e ironia.


Il concerto di D.A.A. (Duo Abies Alba) è previsto invece per il 19 aprile. Raf Ferrari, colto e forbito
pianista, si esibirà in duo con il violoncellista Vito Stano, già al suo fianco nel Raf Ferrari Quartet, 
formazione che ha riscosso in questi anni ampio successo di critica e pubblico con il lavoro 
Pauper (Dodicilune). Un suggestivo viaggio che attraversa il linguaggio della musica classica,


contemporanea e del jazz.

L'ultimo appuntamento della rassegna è un doppio concerto. 
Il 10 maggio, alle 19.30 la performance di Ubik. One-man-set di Marco Bonini, chitarrista attivo 
nella scena jazz con numerosi progetti e collaborazioni con i migliori nomi della scena italiana

(Roberto Gatto, Ettore Fioravanti, Rosario Giuliani) e nella scena indie-folk-rock insieme ai
Mamavegas. Ubik è un'idea musicalmente vicina all'elettronica suonata, sperimentale nella 
ricerca delle sonorità, con un occhio alla recente tradizione tedesca e alla folktronica statunitense.


A seguire, alle 21.00, il concerto del duo Nuance di Elisabetta Antonini e Marcella Carboni. Un
progetto ricco di sfumature che spazia tra il jazz, la canzone, l’improvvisazione e le sonorità 
classiche dove si incontrano i percorsi musicali e gli estri delle due già affermate musiciste. La 
musica di Nuance, registrata nell'omonimo cd per la Blue Serge, parla un linguaggio moderno e 
neoclassico, emozionante e sperimentale, elegante e appassionato, alternando temi originali a 
composizioni di Ralph Towner, Kenny Wheeler, Guinga.


Tutti i concerti sono a ingresso gratuito
Luogo:
Oratorio del Santissimo Sacramento in Laterano, Roma in piazza di Porta S.Giovanni 8, Roma
Orari:
Le 21.00 l'ora di inzio degli spettacoli, ad esclusione del concerto del 10 maggio, che inizierà alle
19.30
Info e Contatti
Marcello Palladino
+39 333 8226771
marcello.palladino@tiscali.it
Ludovica Manzo
+39 333 9674180
luman28@hotmail.com
web:
http://accademiaeuropeamusicale.blogspot.com/
http://www.tralevolte.org/

Una birra con.. Yuri Goloubev

Oggi con noi c'è veramente un grande contrabbassista, e grandissimo musicista: Yuri Goloubev. Noi lo abbiamo ascoltato suonare ed è un fuoriclasse, con anni di esperienza alle spalle.  Diplomato al conservatorio di Mosca, per anni stabilmente (fortunatamente per noi) in Italia, ha un suo stile estremamente personale, è un Jazzista puro ed anche uno sperimentatore, e  compositore raffinato.  L' elenco delle collaborazioni e delle sue attività parlano chiaro, ma soprattutto ascoltatelo, in tutti i suoi progetti, l' ultimo Titanic For A Bike” (con Claudio Filippini al pianoforte, Asaf Sirkis alla batteria e Julian Argüelles ai sassofoni).  E leggete questa "birra con .. D&D.  









Luogo di nascita:
Mosca, Russia


Età:
39


Vivi a?
Lucerna, in Svizzera Centrale dove mi sono trasferito poco fa dalla Brianza (dove mi ero trasferito da Milano nel 2008!)

Birra preferita:
Hmm, in effeti, la birra la bevo raramente, però con voi lo faccio molto volentieri! Diciamo…Adelscott?

Vino Rosso o Bianco?
Decisamente rosso! Montepulciano d’Abruzzo della Cantina Zaccagnini, lo consiglio vivamente. Così facciamo una pubblicità nascosta, no? Magari potrei diventare un loro endorser? 

Piatto preferito:
Eh, pian piano stiamo arrivando alle domande poco facili…non ho dei piatti preferiti, quando me lo chiedono, mi sento quasi in crisi! Mangio un po’ di tutto, però ultimamente faccio più attenzione al contenuto – soprattutto se si tratta di cibo preconfezionato: cerco di evitare le sostanze tipo E-qualcosa e tutto quanto. Poi, meglio se il cibo sia organico, preferisco (quando possibile) anche conoscerne la provenienza: ad esempio, in Brasile producono tanto pollo, però è trattato molto male nelle gabbie, perciò il pollo Brasiliano va possibilmente evitato, e così via. Il prossimo passo sarebbe probabilmente diventare un vegetariano…vedremo!

Colore preferito:
Ma ce l’ho? Potrei magari indicare che in genere negli arredi non mi piacciono i colori “moderni” e freddi, come il bianco. Sono “old fashioned”! (Non fraintendiamoci: le case e gli arredi degli anni ’70 li odio!)



Squadra del cuore:
Ah, questa domanda è un po’ “fuori pista” – lo sport non lo seguo e non lo seguivo mai, non lo trovo interessante….

Il disco che ti ha fatto innamorare del Jazz:
Non so, non penso che esista. Ho ascoltato un bel po’ di cose diverse ancora da bambino: avevo iniziato col jazz più “antico”, con gli artisti come Woody Herman, Louis Armostrong, Count Basie e altri, attraversando poi nei miei ascolti una varietà dei stili jazzistici – Dave Brubeck, Bill Evans, Chick Corea, Yellowjackets, Fourplay (non è proprio un gruppo jazz però)…sarebbero troppi nomi se volessimo indicarli tutti. Tra l’altro, dovrei ancora avere da qualche parte una registrazione bootleg di due concerti di Brubeck fatti a Mosca nel 1988 (se non mi sbaglio): ero nel pubblico, avevo portato un registratore in borsa in modo che nessuno lo possa vedere, ed ho documentato tutto! Nel gruppo c’era Bill Smith al clarinetto, il figlio di Dave, Chris, al basso elettrico e Randy Jones alla batteria. La vita ogni tanto porta delle sorprese incredibili: se qualcuno all’ora mi avesse detto che avrei suonato con Bill Smith 20 anni dopo, non c’avrei mai creduto! La stessa cosa mi è successa, ad esempio, con Kenny Werner: quando lo ascoltai su un CD per la prima volta anni fa, pensai: “oh, questi sono pazzi – guarda cosa combinano!” E poi ho avuto un enorme piacere di fare qualche concerto in trio con Kenny proprio l’estate scorsa!

Anticipando una possibile domanda, vorrei dire subito che ci sono 2 pianisti con cui mi piacerebbe tantissimo fare qualcosa in futuro – spero molto che prima o poi si riesca – Alan Pasqua e Fred Hersch!

Il Jazzista che più ti ha ispirato:
Beh, penso che – almeno parzialmente – la risposta si trovi in quello che ho detto precedentemente, cioè – non c’è nessuno che mi abbia ispirato più di altri, però ci sono tanti musicisti che hanno in un certo senso formato la mia percezione e cultura musicale. Decisamente, nel passato una delle influenze più forti – a livello compositivo – è stata quella di Chick Corea, però senz’altro non è l’unico. A livello strumentistico, potrei magari nominare una persona che mi ha fatto riflettere ed iniziare ad esplorare le strade all’epoca per me sconosciute: Niels Pedersen. Non vorrei però parlare dei bassisti, non compro mai un CD di un artista solo perché suona il mio strumento, questo “strumentismo” non mi ha mai interessato e probabilmente non interesserà. Agli allievi (di contrabbasso) sempre dico che debbono ascoltare innanzitutto pianisti, sassofonisti, trombettisti….non i loro colleghi, altrimenti rischiamo di rinchiudersi nelle dogme, cliché e licks strumentali, il ché non vedo come una cosa positiva.

Quale musica da ascoltare oltre al Jazz?
Qualsiasi. Io personalmente non divido i generi per “buoni” e “cattivi”. Ci possono essere brani di musica pop scritti con tanto talento, e ci possono essere gli esempi di musica “colta” che valgono ben poco. Il problema principale di oggi è che la musica è ormai diventata un sottofondo: dovunque tu vada – negozi, bar – si sente sempre qualcosa. Così il nostro lavoro – quello di qualità, per dire - perde il suo valore completamente.  La gente spesso non sa più distinguere il bello e vero dal brutto e malfatto. Poi, facciamo caso: quasi tutti questi brani che si sentono dagli speakers nei luoghi pubblici, sono in 120 di metronomo (e nel passato non era così), avete magari già notato e pensato perché? Io – si, la mia risposta è semplice: 120 è il preset automatico di software per scrittura musicale! Non vorrei fare ulteriori commenti, penso tutto sia già ben chiaro.

Ultimo libro letto:
L’orario dei voli dell’aeroporto di Monaco. Scherzo, ovviamente! L’ho detto perché esso si trova sempre nelle navette che ti portano all’aereo a MUC, e perché sono appena sceso da un altro aereo, e domattina alle 6:40 sono di novo a bordo… Infatti, poi loro sono “i luoghi” ben adatti alla lettura – a meno che uno abbia una necessità urgente di completare un lavoro (nel mio caso – scrivere le musiche, gli arrangiamenti, un articolo, ecc.).  Rispondendo alla vostra domanda un po’ più seriamente – onestamente, non mi ricordo. Mi capita ogni tanto di rileggere qualcosa nel passato remoto, e quindi l’ultimo libro letto potrebbe benissimo non essere proprio “l’ultimo libro letto”!

Libro indimenticabile:
Mah, ce ne ho alcuni…magari, più degli altri vorrei citarne due: The Loved One di Evelyn Waugh e…Games People Play di Eric Berne! A mio avviso dilettantesco, quest’ultimo è una vera scoperta nel mondo della psichiatria e psicologia umana. Una scelta strana, no? J

Ultimo film visto:
Non so se rispondere a questa domanda o meno…proprio perché l’ultimo film che mi è capitato di vedere era…hmm…un film molto chiacchierato…in maniera ben negativa….ed ero curioso di vederlo. Si chiama The Human Centipede….Scusate – avete chiesto quale era l’ultimo! J Comunque questa è una parte del mio carattere: ad esempio, una volta lessi una recensione mega-negativa di un CD di … lasciamo perdere il nome, è un artista molto famoso. Ovviamente, mi sono detto subito: appena vedo sto disco, lo compro che sono curioso! E l’ho comprato pochi giorni dopo. Infatti, non era un gran bel album, però quella stroncatura era decisamente eccessiva. Ed io ho sodisfatto la mia curiosità umana e professionale!
Film indimenticabile:
Molti vengono in mente, però scegliendone uno, sto rischiando di essere un po’ banale: “Once Upon a Time in America”…

Città o Campagna:
In che senso? Dove preferirei di vivere? Decisamente campagna! Però sarebbe ottimo avere anche un appartamento in città – se uno se lo può permettere! Anni fa, quando ancora giravo il mondo coi Solisti di Mosca, mi ero innamorato di un posto – Rolandseck, vicino a Bad Godesberg (Bonn). Avevamo suonato più volte alla…stazione di Rolandseck (Bahnhof Rolandseck), però…non è una stazione qualsiasi: tra i primi che si esibiva lì era Johannes Brahms! Il bellissimo edificio è (immagino che lo sia) una proprietà privata, dentro c’è un museo dell’arte moderna (della scultura in particolare) e una sala da concerti! Questo posto sta esattamente sopra il fiume di Rhino, e mi sempre sembrava uno dei luoghi più affascinanti che io abbia mai visto, ed IL posto per vivere, però mi stavo sempre dicendo: “beh, è inutile sognarci – tanto non mi potrò mai permettere di comprare una casa lì!” Invece, con gli anni, questo “sogno” è diventato più o meno fattibile (magari, facendosi un mutuo, ecc., però non è proprio impossibile come sembrava), ed ora mi sto invece dicendo: “OK, mi compro una casa a Rolandseck, ma…che cosa ci vado a fare???” Incredibile: sogni una cosa, e poi – quando diventa realizzabile – capisci (essendo diventato magari una persona un po’ più matura) che – anche se sarebbe bello viverci – non ti serve… Che delusione! Beh, se magari un giorno vinco un grattavinci, ci compro qualcosa lo stesso!

Il tuo primo progetto:
Ho sempre creduto (probabilmente, erroneamente!) nelle cose “a nome di tutti”, e quindi il mio primo gruppo si chiamava…”Russian Jazz Quartet”! Come fosse un portavoce…. Adesso non avrei mai dato un nome così a una formazione mia….meno male!

Il tuo progetto attuale:
Ne ho alcuni. Poco fa, è uscito il mio album “Titanic For a Bike” registrato insieme ai bravissimi Julian Argüelles al sax, Claudio Filippini al piano e Asaf Sirkis alla batteria, cercherò di portarlo avanti – probabilmente, prevalentemente fuori dall’Italia, perché vedo molto più interesse a ciò che faccio altrove. Poi, quando è possibile, mi fa sempre molto piacere suonare con l’organico del mio CD “Metafore Semplici” (Universal, 2009) che comprende Klaus Gesing al sax, Giovanni Falzone alla tromba/flicorno, Gwilym Simcock al piano e lo stesso Asaf Sirkis alla batteria. Il quartetto (senza Giovanni) esisteva dal 2005 a nome di Klaus (anche se ultimamente abbiamo fatto diverse cose in Olanda e Inghilterra a nome di Gwilym e a mio nome in Italia!), e noi stessi lo chiamiamo “The A-team”! Mi ricordo come tornando a casa dopo ogni tour, pensavo di rientrare dal paradiso! Poi, tra pochissimo uscirà un lavoro “drumless” (sempre per Caligola, come “Titanic”) inciso con Roberto Olzer al piano e Fabrizio Spadea alla chitarra a cui ci tengo molto. Vedrò di fare qualche concerto anche con questo trio, probabilmente piuttosto in Germania, magari anche a Rolandseck! Poi, come tutti noi, ovviamente collaboro molto con diversi musicisti come sideman, ma questa è un’altra storia.

Progetto sogno nel cassetto:  
Certo che c’è qualcosa, ma se lo dico, non si realizza! Sono superstizioso! J



mercoledì 18 gennaio 2012

Abbiamo ascoltato per voi.. "Argonauta" - Alessandro Tedesco / Low Frequency Quartet

Alessandro Tedesco: trombone, elettronica, effetti
Giovanni Francesca: chitarra elettrica, elettronica
Davide Costagliola: basso elettrico, elettronica
Stefano Costanzo, batteria

Itinera - ITN019


di Daniela Floris

 Caldamente consigliato nelle note di copertina da Paolo Fresu, "Argonauta" di Alessandro Tedesco è connotato dalla varietà di suggestioni musicali, convivere proficuo di musica acustica ed effetti elettronici, diversità di timbri, ricercati esplorando tutte le possibilità del proprio strumento, ma con un leitmotiv: il fraseggiare morbido, la ricerca di frasi melodiche accattivanti, il dialogo continuo con le chitarre di Giovanni Francesca, I bassi di Davide Costagliola e la batteria di Stefano Costanzo.  
Una certa fantasia compositiva alla base delle suddette variegate “zone climatiche sonore” fa sì che ogni brano abbia una sua caratteristica essenziale.  Intreccio di timbri tra strumenti, frammenti melodici che viaggiano per tutta la durata del brano, un incipit prevalentemente elettronico che gradualmente passa a un sound più acustico ne “Lo scivolo”; lo stesso incipit avveniristico di “Ostinato sud” si tramuta improvvisamente in un brano molto mediterraneo, con un bel contrasto tra ostinato del contrabbasso e le molte combinazioni ritmiche della batteria...  quasi una piccola danza ipnotica, incentrata su un orientaleggiante intervallo di seconda aumentata,  interrotta con gusto  da un inciso più "latin".
Ma se ascoltiamo “Giusy” ci avvolgerà un tema melodico dolce, quasi una ninna nanna, con una armonizzazione semplice e morbida in cui il trombone si assesta volutamente su un “piano” uniforme, senza scossoni, che cura quella piccola melodia quasi con premura.  Clima non dissimile, ma certo non uguale, da quello di “Nonna Mary”, onirico e rasserenante anche se con qualche connotazione “nostalgica” ottenuta con il leggero appoggiarsi per un attimo risolvendo in un accordo minore….
Diverso ancora “Gatte su Marte”, un mix di effetti “spaziali”, anche qui un ostinato quasi ossessivo degli accordi della chitarra che contrastano con le frasi ripetute dal trombone in un crescendo dinamico di intensità.
 “Argonauta”, dunque, come il brano che forse non a caso dà il titolo all’intero lavoro, non annoia.  Ripercorre criticamente il rock (con reminiscenze che sembrerebbero rievocare persino i Pink Floyd), il jazz, la musica elettronica e l’effettistica, il funky (“Tacchi a spillo”, ad esempio) mantenendo il fil rouge della scorrevolezza dei fraseggi e della morbidezza del timbro dello strumento sicuramente ben padroneggiato da Tedesco.  Francesca, Costagliola e Costanzo mostrano ottimo feeling e assecondano l’atmosfera in maniera creativa e non certo scolastica per tutta la durata del percorso sonoro.  

Daniela Floris

martedì 17 gennaio 2012

Una birra con... Fabrizio Bosso

E' con noi oggi Fabrizio Bosso! Su questo eccezionale trombettista si è detto così tanto che elencare tutte le sue "imprese" musicali e collaborazioni sarebbe arduo e prenderebbe pagine e pagine di questo blog.  Di certo è uno dei nostri artisti più conosciuti, più proficuamente prolifici e più eclettici.  Una tecnica ferrea e la capacità di portare il linguaggio Jazzistico anche in ambiti diversi dal Jazz! Ecco le sue risposte alle nostre ormai classiche 19 domande.  Bosso e la sua birra con D&D, qui sotto!




Luogo di nascita:
Torino

Eta’:
 38

Vivi a?
Roma

Birra preferita:
Corona

Vino Rosso o Bianco?
Rosso

Piatto preferito;
Ce sono talmente tanti… ma scelgo gli Agnolotti

Colore preferito:
Viola

Squadra del cuore:
Era la Juve fino a tredici o quattordici anni, poi mi sono disamorato, non mi importa più nulla del calcio, a parte forse quando si disputano i mondiali

Il disco che ti ha fatto innamorare del Jazz:
Clifford Brown with strings

Il Jazzista che più ti ha ispirato:
Sono cambiati con il passare degli anni.  Tenendo conto che ho cominciato a suonare la tromba già a 5 anni, ho scoperto Miles e Chet molto tardi,  dopo i vent’ anni!  Prima prima di loro direi Freddie Hubbard.  Come trombettista contemporaneo Winton Marsalis, che reputo il più forte come strumentista. 

Quale musica da ascoltare oltre al Jazz?
Musica Brasiliana

Ultimo libro letto:
Fabri Fibra, “Dietrologia: i soldi non finiscono mai” : ho in testa di fare un disco di Rap e mi sto documentando

Libro indimenticabile:
Mille splendidi soli di Khaled Hosseini

Ultimo film visto:
Il curioso caso di Benjamin Button

Film indimenticabile:
Sono indeciso tra Beautiful Mind  e Million Dollar Baby

Citta’ o Campagna:
Città

Il tuo primo progetto:
“Jazz Convention” con sestetto Io, Stefano Bollani, Gianluca Petrella, Gaetano Partipilo e Fabio Accardi Giuseppe Bassi

Il tuo progetto attuale:
Enchantement, con la London Simphony Orchestra e ClaudioFilippini, Lorenzo Tucci e Rosario Bonaccorso , per il centenario della nascita di Nino Rota, con gli arrangiamenti di Stefano Fonzi

Progetto sogno nel cassetto:
Una collaborazione con Stevie Wonder!