John Patitucci: contrabbasso
Andre' Ceccarelli: batteria
Rosario Giuliani: sassofoni
Flavio Boltro: tromba
Andre' Ceccarelli: batteria
Rosario Giuliani: sassofoni
Flavio Boltro: tromba
Pieranunzi, Patitucci, Ceccarelli, Giuliani Boltro (ovvero il Quintetto Latino – europeo di Pieranunzi) ieri sera hanno acceso il festival “Odio l’estate” di Villa Carpegna, facendo grande Jazz divertente, trascinante, esplicitamente Latin eppure fascinosamente europeo.
Ascoltare Patitucci è sempre stupefacente perché non solo ha un suono riconoscibile tra mille, una capacità di conciliare ritmo e andamento del fraseggio pari a pochissimi contrabbassisti, una tecnica prodigiosa che però serve a sprigionare energia e non certo solo a suscitare applausi. Patitucci si diverte enormemente a suonare, se si trova a farlo con musicisti adeguati. Si diverte, e si appassiona, è curioso e attentissimo a ogni minima sollecitazione che provenga dai suoi compagni di viaggio: il che si tramuta in un flusso continuo di creatività, di sfumature, di spunti, talmente variegati e intensi che non si fa fatica a immaginare come divertente e piacevole un ipotetico concerto in “contrabbasso solo”.
L’intesa di questo grande contrabbassista con il pianoforte di Pieranunzi è stata davvero notevole, Boltro e Giuliani si sono mostrati in stato di grazia sia nelle parti obbligate a due voci che nei momenti improvvisativi, confermando di essere musicisti versatili, espressivi e tecnicamente inappuntabili; Ceccarelli durante tutto il concerto è apparso in gran forma “creativa” tanto da essere sempre completamente bilanciato sia nei momenti in trio sia in quelli in quintetto. Oltre al grande livello dei musicisti sul palco è importante rilevare che il fascino di questa musica è stato certamente incentrato anche nel contrasto non stridente ma “armonico” se così si può dire, dei brani originali, a firma Pieranunzi, molto latini ma anche così jazzistici e allo stesso tempo melodicamente e armonicamente europei da essere ritmici e trascinanti ma anche lirici e intensi. Pieranunzi ha “giocato seriamente” (passatemi l’espressione) con il pianoforte e con la tastiera, divertendosi molto, senza mai però essere musicalmente superficiale, come spesso accade quando si ascolta musica di matrice latina, finalizzata all’unico scopo di entusiasmare il pubblico con virtuosismi e giochi a effetto. Il pubblico è stato entusiastico perché quella che si è ascoltata è stata bella musica, divertente, solida, fatta da musicisti solidi e reciprocamente creativi.
Daniela Floris
L’intesa di questo grande contrabbassista con il pianoforte di Pieranunzi è stata davvero notevole, Boltro e Giuliani si sono mostrati in stato di grazia sia nelle parti obbligate a due voci che nei momenti improvvisativi, confermando di essere musicisti versatili, espressivi e tecnicamente inappuntabili; Ceccarelli durante tutto il concerto è apparso in gran forma “creativa” tanto da essere sempre completamente bilanciato sia nei momenti in trio sia in quelli in quintetto. Oltre al grande livello dei musicisti sul palco è importante rilevare che il fascino di questa musica è stato certamente incentrato anche nel contrasto non stridente ma “armonico” se così si può dire, dei brani originali, a firma Pieranunzi, molto latini ma anche così jazzistici e allo stesso tempo melodicamente e armonicamente europei da essere ritmici e trascinanti ma anche lirici e intensi. Pieranunzi ha “giocato seriamente” (passatemi l’espressione) con il pianoforte e con la tastiera, divertendosi molto, senza mai però essere musicalmente superficiale, come spesso accade quando si ascolta musica di matrice latina, finalizzata all’unico scopo di entusiasmare il pubblico con virtuosismi e giochi a effetto. Il pubblico è stato entusiastico perché quella che si è ascoltata è stata bella musica, divertente, solida, fatta da musicisti solidi e reciprocamente creativi.
Daniela Floris
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