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domenica 17 febbraio 2013

12points: Mapping priorities for the next generations of Europe's Jazz artists

Ovvero parlare tra rappresentanti di tutta Europa che delineano la situazione del Jazz nei loro paesi.  Ed allora si scopre che la Polonia ha bellissimi festival attivi da decenni e oramai consolidati, ma che quasi nulla se ne sa in Europa, piuttosto ci sono dei contatti con l' Asia.  Che la Germania vede sovvenzionare tutta la musica classica, l' opera, ma che al Jazz arrivano solo le briciole. Che in Olanda la situazione è ottima e ci sono tantissimi artisti che andrebbero però valorizzati di p
iù.
Ma si parla anche di quanto oramai siano fondamentali i social network, e Darragh Doyle (Community Manager irlandese)  dà una divertente ed illuminante lezione di come possano diventare efficaci se solo si studia come usarli, e si intenda bene come siano differenti uno dall' altro e a chi e in che modo indirizzarli.  E ancora di quali networks ci siano in Europa, di come siano tra loro collegati, di quanto ci sia ancora da fare perchè il Jazz possa divenire una realtà culturale viva e pulsante e non langua (in alcuni paesi di più in altri meno) ma si crei una continua e fruttuosa comunicazione tra paesi, che veicoli arte, artisti, etichette discografiche.
In ogni Festival sarebbe fruttuoso un incontro che possa mettere in contatto addetti ai lavori, artisti di paesi diversi.
Dibattito acceso, interessante, e anche oggi voglio darvi un' idea maggiore di ciò che ho ascoltato con i bellissimi disegni estemporanei che Patrick Sanders, artista britannico, ha realizzato improvvisando su ciò che veniva detto in sala, e trasformando concetti anche difficili in immagini espicative e dense di significato. Vedere le idee, non è cosa da poco, ve lo assicuro.  A più tardi con la musica suonata! 













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