Torino, Folk Club, 26 ottobre 2013
Rassegna “Radio Londra”
Barbara Raimondi, vocals
Tony Kofi, sax
Furio Di Castri, contrabbasso
Enzo Zirilli, batteria
Cantando Ornette Coleman
Articolo Daniela Floris
Foto di repertorio Daniela Crevena
BARBARA RAIMONDI |
Come si fa a rendere cantabile Ornette Coleman, il sax del Free Jazz, che tra i primi ha destrutturato melodia ed armonia in favore di una totale libertà espressiva?
E’ semplice, anzi non lo è.
Ci vuole una cantante che che sia musicista e Jazzista. che conosca bene ed ami Ornette Coleman. Che sappia non solo cantare ed interpretare i suoi temi certamente non semplici, e i suoi arditissimi soli, ma che decida di trascriverseli, di dar loro parole rendendoli veri e propri brani. Che ne ipotizzi un arrangiamento senza strumento armonico (in stile ornettiano) – il che è un’ ulteriore prova di bravura, perché i fattori di cui tener conto perché alla fine il progetto non risulti ostico sono tantissimi.
Questa musicista così ambiziosa eppure così umile nell’ approcciarsi ad un gigante del Jazz c’è, ed è Barbara Raimondi, che per ben due anni ha curato amorevolmente un progetto che è diventato cd: “Singin’ Ornette” , presentato al Folk Club di Torino in occasione dell’ apertura della preziosa Rassegna “italo – britannica” voluta dal batterista Enzo Zirilli.
Il risultato di tutto questo lavoro si è percepito in tutto il suo valore proprio nel bellissimo concerto live al Folk Club.: intenso, divertente e (appunto) tutt’ altro che ostico. Difficile, ma non ostico. “Canzoni Free”, energiche ma anche dolci, fluide, una rivisitazione di Coleman del quale, per un piccolo miracolo di bravura si riesce ad esaltare un inusuale aspetto melodico pur senza snaturarne l’ aspetto più squisitamente “Free”. Merito innanzitutto della voce di Barbara Raimondi, dal timbro dolce e pieno di sfumature sottili ma anche potente, tanto da poter duettare con un sax senza esserne fagocitata (natura e tecnica in un mix perfetto): una voce capace di rendere armonici ed armoniosi anche temi che sarebbero di per se piuttosto aspri dal punto di vista dell’ andamento ritmico - melodico. I duetti con il sax del bravissimo Tony Kofi (che con Ornette ha collaborato, e del quale dunque conosce il suono non solo per averlo studiato o ascoltato), sono dovuti ad una scelta stilistica precisa: i due procedono all’ unisono durante la presentazione e la riproposizione dei temi, rendendone ancora più chiaro ed intellegibile l’ andamento. Oppure si sdoppiano omoritmicamente, dando luogo a bicordi che ricostruiscono l’ ambito armonico “mancante”, fornendo (insieme al prezioso Furio Di Castri) i punti di riferimento necessari alla esatta percezione di ciò che sta accadendo musicalmente.
ENZO ZIRILLI |
FURIO DI CASTRI |
TONY KOFI (Foto NON Crevena scattata da Floris con Iphone) |
Quando
Kofi esplode nei suoi soli (in clima ornettiano ma con stile personalissimo) e la voce tace, Di
Castri garantisce il necessario e fondante apporto armonico dando continui
punti di riferimento ma allo stesso tempo disegnando vere e proprie linee
melodiche che si intrecciano con le note
del sax. Ed è un piacere anche ascoltare le ondate dinamiche create dal dialogo
accattivante tra batteria e sassofono: quando
Kofi intensifica i fraseggi, durante i suoi soli, Zirilli è lì che sottolinea e
offre ulteriori spunti intensificando il suo drumming . Quando l’ intensità si
ammorbidisce, i battiti diventano più rarefatti. Nessuno dei due prevarica sull’
altro, ed il risultato è un suono energico ma elegante .
Quasi una quadratura del cerchio, "Singin’ Ornette", da ascoltare con grande attenzione.
Radio Londra al Folk Club comincia bene: e continuerà una volta al mese con ospiti provenienti dalla Gran Bretagna. Tenetevi aggiornati, se vi piace il Jazz, perché ne vale la pena!
Quasi una quadratura del cerchio, "Singin’ Ornette", da ascoltare con grande attenzione.
Radio Londra al Folk Club comincia bene: e continuerà una volta al mese con ospiti provenienti dalla Gran Bretagna. Tenetevi aggiornati, se vi piace il Jazz, perché ne vale la pena!
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