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lunedì 18 novembre 2013

Un Aperitivo di classe con Aaron Parks Trio al Teatro Manzoni di Milano

APERITIVO IN CONCERTO

Teatro Manzoni Milano


Aaron Parks Trio

Aaron Parks: pianoforte
Anders Christensen: contrabbasso
RJ Miller: batteria

Articolo di Daniela Floris
Foto di Daniela Crevena


Aaron Parks


Si può essere Jazzisti sofisticati, virtuosi, sperimentatori , mantenendo quel lato sanguigno, istintivo, comunicativo del Jazz che è poi quello che ha fatto innamorare del Jazz molti di noi?

Aaron Parks a Milano ci è riuscito, con il suo Trio, al Teatro Manzoni, in occasione della rassegna Aperitivo in Concerto.
Ci è riuscito con un Jazz raffinatissimo ma non di maniera,  fatto di sottigliezze, di dinamiche basse ma intense, mai esili, di dialoghi avvincenti tra pianoforte e il contrabbasso di Anders Christensen, dei groove di RJ Miller alla batteria, ricchi di spunti ma di un’ eleganza soffusa.






Aaron Parks - Anders Christensen

RJ Miller
E soprattutto con una fantasia compositiva che si è dipanata durante tutto il concerto, con la particolarità di un evidente amore per il lirismo e per la melodia: la mano destra di questo pianista ricama continuamente nuovi temi, sviluppandoli, come se fossero dei brani destinati a chiudersi… salvo che  ad un certo punto queste piccole composizioni , come in un caleidoscopio, si scompongono riaggregandosi in un nuovo tema. Di questo susseguirsi di idee sono fatte le belle introduzioni quasi sempre in piano solo , sempre liriche, fatte di melodie cristalline, ma sovente rese inusuali da armonizzazioni  inconsuete, spesso costruite su accordi diminuiti, magari discendenti, che creano un’ atmosfera indefinita. Nulla di stridente o dissonante, anzi il tutto risulta vellutato, accattivante proprio perché bilanciato tra idee fresche e stilemi jazzistici ben connotati : il tema si fa sempre più evidente per poi definirsi in quel Jazz dall’ andamento swingante, magari leggermente slow, quello che fa istintivamente schioccare le dita sul tempo debole. 





Costantemente,  tutto si è svolto secondo un armonico bilanciamento di volumi, idee nuove,  intrecci tra il pianoforte  ed un contrabbasso ricchissimo di note , che hanno quasi sempre proceduto insieme quasi in maniera “corale” , e la batteria di Miller , veramente notevole per il suono sempre intenso nonostante la scelta di suonare volutamente piano. Piano ma non sommessamente, piano ma sempre in maniera propositiva, a tratti assertiva. Senza mostrare i muscoli e con la precisa volontà di creare groove incisivi ma che possano diventare tutt’ uno con il suono complessivo.
Ci vuole un grande affiatamento per essere così armoniosamente equilibrati e allo stesso tempo innovativi , anche suonando un semplice Blues.



Anders Christensen

RJ Miller




I soli di batteria sfruttano gli intervalli di quarta tra i tom, e proseguono l’ intento fortemente melodico del pianoforte. Allungano i riff ritmico melodici in modo da cullare l’ ascolto per poi sciogliersi di nuovo nel tessuto sonoro complessivo del trio.
Quando Aaron Parks sceglie il timbro grave del pianoforte, allora l’ andamento diventa sincopato, definito, esplicitamente ritmico. Sempre e comunque questo trio riesce a creare atmosfere che conquistano chi ascolta con una morbidezza che non è mai però scontata o troppo semplice: perché Aaron Parks compone estemporaneamente oltre che improvvisare.









“Come rain or come shine” è il bis che conclude un concerto bello, intenso, e ricco di idee:  musica coinvolgente, nuova, intensa, un Aperitivo in Concerto veramente di classe. E' in occasione di concerti come questo che ci si accorge di quanto sia vivo il Jazz. Che viva il Jazz!   







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