Mauro Ottolini & Sousaphonix “BIX Factor”
Domenica 4 marzo Teatro Studio ore 21
Ben vengano gli sponsor (in questo caso il marchio di
calzature basculanti MBT) quando aiutano a promuovere musica ed idee che sono
nell’ aria ma stenterebbero a decollare, senza un aiuto esterno, per la cronica mancanza di risorse che qui in
Italia si fa sentire ovunque, e soprattutto nel settore della cultura e dell’
arte.
Nel caso di Mauro Ottolini la storia è a lieto fine: il coronamento di un sogno, come ha detto lui stesso sul palco del Teatro Studio, al termine di una bella registrazione in diretta davanti al pubblico dell’ Auditorium del suo cd “Bixfactor”, nell’ ambito della rassegna “Recording Studio”.
Nel caso di Mauro Ottolini la storia è a lieto fine: il coronamento di un sogno, come ha detto lui stesso sul palco del Teatro Studio, al termine di una bella registrazione in diretta davanti al pubblico dell’ Auditorium del suo cd “Bixfactor”, nell’ ambito della rassegna “Recording Studio”.
Una band di musicisti visionari; visionari del passato (brani degli anni venti e trenta, molti di Bix Beiderbecke, o tratti da colonne sonore, o blues del Delta del Mississippi), ma anche del futuro (perché queste sonorità “d’epoca” non sono mai didascalicamente “lisce” , ma sempre contaminate da divertenti dissonanze, o da rumori, o da timbri inconsueti che le trasformano in materiale comunque nuovo).
Le voci di Vanessa Tagliabue (esperta della musica dell’ epoca), Vincenzo Vasi(giocoso istrione che canta, suona il kazoo ed è l’ autore di tutti i rumori durante un concerto divertente e ricco di sorprese) e Stephanie Ocean Ghizzoni (autrice anche dei dipinti esposti sul palco) sono tutte e tre funzionali ad un viaggio sonoro (con macchina del tempo, ci tiene a specificare lo stesso Ottolini) di un’ ora e più che tiene incollati a quella macchina i presenti in sala.
Ottolini gioca con il suoi strumenti (Trombone e Sousaphone) divertendo e divertendosi. Zeno De Rossi alla batteria si sbizzarrisce tra blues, musiche da funerali, dixieland e persino Stravinsky. Danilo Gallo gioca con il contrabbasso ricostruendo e destrutturando atmosfere cangianti.
E non mancano le suggestioni dell’ armonium
liturgico suonato da Franz Bazzani. La
sezione fiati (Mauro Negri clarinetto, saxofoni; Paolo Degiuli cornetta, Dan Kinzelman clarinetti, sax tenore ) in pieno clima “New Orleans” volentieri
svirgola verso attimi di Free o semplicemente di libertà stilistica
improvvisativa. E Enrico Terragnoli ( banjo, chitarra elettrica, podofono) generosamente ed instancabilmente crea le
sonorità giuste per questa camminata nel tempo all’ indietro e verso il futuro.
Non sono mancati gli applausi, guidati solo negli attacchi, ma sinceri e divertiti per tutto il concerto, ed entusiastici al termine della registrazione di un cd che se amate divertirvi con la musica, ma amate anche la musica fatta bene e da musicisti preparati e creativi vi consiglio senz’ altro di ascoltare quando uscirà per l’ etichetta “Parco della Musica Records”.
Non sono mancati gli applausi, guidati solo negli attacchi, ma sinceri e divertiti per tutto il concerto, ed entusiastici al termine della registrazione di un cd che se amate divertirvi con la musica, ma amate anche la musica fatta bene e da musicisti preparati e creativi vi consiglio senz’ altro di ascoltare quando uscirà per l’ etichetta “Parco della Musica Records”.
Parole di Daniela Floris, foto dall' archivio di Daniela Crevena
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